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Dieta fruttariana: in cosa consiste, piano alimentare, benefici e controindicazioni

La dieta fruttariana è un regime alimentare basato sulla sola assunzione di frutta: ecco come funziona, i relativi benefici e quando intraprenderla.

Hola Spinkers! Mangiare solo frutta, mattino, pomeriggio e sera, possibile? Si, se si segue uno stile di vita fruttariano:  frutta a volontà di noci, nocciole e  semi vari.

Lo faceva anche Steve Jobs, il fondatore di Apple,  e su Instagram  sono quasi 5oo mila i post con l’hashtag “fruitarian” (fruttariano) che ritraggono coloratissimi smoothie, composizioni di frutta, e donne magrissime e super glamour.

Cerchiamo di capire di più sulla dieta fruttariana e rispondere ai più comuni quesiti in merito: come funziona, cosa mangiare, fa veramente dimagrire, quali sono i pro e i contro.

Prima di addentrarci nell’argomento, sottolineiamo l’importanza di rivolgersi sempre ad un nutrizionista prima di intraprendere un regime così restrittivo come quello fruttariano. 

Di cosa parliamo in questo articolo

Dieta fruttariana di che si tratta

Con la dieta fruttariana si indica un regime alimentare basato esclusivamente o quasi, sul consumo di frutta. In un regime alimentare fruttariano, dal 50 al 75% delle calorie deve provenire da frutta cruda, mentre il resto delle calorie dovrebbe provenire dalle noci, semi, verdura e cereali.

La dieta fruttariana è estremamente rigida e prevede il consumo esclusivo della frutta e di quegli ortaggi che, dal punto di vista botanico, possono essere considerati frutti, come pomodori, melanzane e peperoni.

Nella dieta fruttariana è possibile mangiare ogni volta che si ha fame e senza contare le calorie, ma prestando esclusivamente attenzione al tipo di frutta scelto.

La frutta contiene già una ottima quantità di acqua, dunque a differenza delle altre diete, con la dieta fruttariana non bisogna assumere 1,5 o 2 litri al giorno, ma molto meno.

Come nasce la dieta fruttariana

Il pioniere della dieta fruttariana è stato il professore Arnold Ehret, che, già vegano, alla fine del 1800, iniziò a seguire un’alimentazione a base di frutta e semi per debellare una malattia considerata incurabile per la medicina del tempo.

La dieta fruttariana è una sorta di archeo-dieta fondata sull’assunto per cui l’apparato digerente dell’uomo non sia cambiato nel corso del tempo, e che non sia quindi diverso da quello dei primi uomini.

Per tale ragione è capace di digerire bene soltanto frutta e semi. La scelta fruttariana è radicale, esclude verdura, prodotti di origine animale e  cereali, poiché la condizione nella quale vivevano gli uomini primitivi non contemplava verdura né coltivazioni, né tanto meno la caccia.

A questa idea si aggiungono anche convinzioni di tipo etico, che se nel caso dei vegani sono legate alla volontà di non nuocere agli animali, per i fruttariani si estendono anche alle piante che, in quanto esseri viventi vanno comunque trattate con rispetto.

Dieta fruttariana vegana

La dieta vegana esclude di base tutti gli alimenti di origine animale. Ma al suo interno si possono fare scelte alimentari ancora più restrittive, tra cui il regime fruttariano.

Quest’ultimo è un sottoinsieme della dieta vegana, ma implica una selezione ancora più rigida di alimenti, che esclude categoricamente non solo i prodotti di origine animale, ma anche cereali e molte verdure.

Il fruttarismo presuppone una dieta a base di sola frutta, possibilmente caduta spontaneamente dall’albero, quindi pronta secondo natura.

Dieta fruttariana alimenti 

Per capire meglio in cosa consiste la dieta fruttariana, vediamo quali sono le linee guida che dovresti seguire se decidessi di adottare questo stile alimentare.

Il regime alimentare fruttariano privilegia l’assunzione di “alimenti alcalini“, limitando l’uso di quelli “acidi”, come cereali, carne e formaggi.

La dieta fruttariana combina frutta dolce, caratterizzata da un’acidità molto bassa, con frutti-ortaggio e frutta grassa, entrambe alcalinizzanti.

Sono sconsigliati alcolici, bevande gassate tipo cola e cibi molto salati e  frutta acida (agrumi, kiwi e ananas). In sostanza, si può scegliere fra sette tipi di frutti e semi, consumati possibilmente a crudo, per evitare la perdita di sostanze nutritive:

  • frutti acidi: agrumi, fragole, ananas, melograni, kiwi, mele e mirtilli; 
  • la frutta con un basso componente acido: ciliegie, pesche, pere, papaya, fichi, albicocche e mango; 
  • frutti dolci: meloni, cachi, banane e uva; 
  • frutta secca: datteri e prugne; 
  • frutta oleosa: avocado, olive e noci di cocco; semi di girasole, sesamo e zucca, ma anche noci, noccioline, mandorle, pistacchi e pinoli. 
Dieta fruttariana
Dieta fruttariana – Fonte: IStock