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Pumpkin Day: come sfruttare la zucca nella beauty routine e migliori prodotti

Il Pumpkin Day celebra la zucca, prezioso ortaggio, gustoso in cucina tanto quanto utile in cosmesi: ecco come integrarla nella skincare e quali prodotti scegliere!

Hola Spinkers! Ottobre è il mese autunnale più ricco di sapori e sfumature ed è associato, istintivamente, alla zucca che, diversamente da quanto si pensa, non è una verdura ma un frutto. In effetti, di primo acchito, la mente riporta al coloratissimo frutto e ad Halloween: la festa collegata.

D’altro canto, Halloween non è l’unico evento simbolicamente legato alla zucca, lo capiremo leggendo l’articolo. Per celebrarne l’importanza, è stata istituita una giornata dedicata: il Pumpkin day che si festeggia il 26 ottobre di ogni anno.

Ma come ha origine quest’idea? Tra poco lo scopriremo.

Ricca di proprietà e qualità benefiche, come il betacarotene, le fibre, il potassio e le vitamine C ed E, la zucca viene intagliata durante le festività descritte, ma anche utilizzata nella preparazione di gustose ricette.

Non solo. Gli elementi caratteristici che contiene, la rendono un ingrediente efficace nella cosmetica.

Come nasce il Pumpkin Day

L’origine di questa ricorrenza – come accennato – è plausibilmente collegata alla vicinanza di Halloween e alla tradizione americana che vede fervere i preparativi – ivi compreso l’intaglio delle zucche – già qualche giorno prima.

E non è tutto: il famoso frutto viene impiegato come dolce durante il Ringraziamento. Pare ovvia, quindi, la ragione che induce gli statunitensi ad adorare tale alimento e a celebrare il Pumpkin Day.

Una delle ipotesi a conferma della nascita del Pumpkin Day è attribuibile all’usanza, da parte degli americani, di recarsi – addirittura un paio di settimane prima – in visita presso mercati e fattorie, alla ricerca della Pumpkin perfetta!

La festa del 26 ottobre sembrerebbe calzare a pennello: è la giornata ideale per cimentarsi nell’intaglio della zucca e per organizzare un terrificante Halloween.

La coltivazione del famoso frutto – e non ortaggio, lo ricordiamo – è nata nel Nuovo Mondo, presumibilmente tra il 7000 e il 5500 a.C. (in questo periodo sono databili alcuni semi rinvenuti in Messico). L’etimologia del termine “Pumpkin” deriva dal greco e si traduce in “Pepõn”.

Successivamente, nel 1500, il francese Jacques Cartier, a seguito di un viaggio nella regione di San Lorenzo nell’ America del Nord, riporta d’aver scoperto un prodotto particolare, denominato dai francesi “Melon gros”. Da qui, il nome viene tradotto in diversi modi: dagli inglesi Pompion” e dagli americani – appunto – “Pumpkin”.

Pumpkin Day: celebrazioni tradizionali

Il Pumpkin Day, lo abbiamo detto, è strettamente collegato ad Halloween e alla leggenda di Jack-O-Lantern. Questa narra di un fabbro irlandese, Stingy Jack, avaro e astuto che, dopo aver incontrato il diavolo in un bar, riesce ad imbrogliarlo. Il demone, che voleva impossessarsi dell’anima di Jack, viene raggirato dal fabbro.

L’irlandese, infatti, all’inizio lo spinge a trasformarsi in una moneta, e poi lo posa nel proprio borsellino accanto ad una croce d’argento. Per ritornare libero, al diavolo non resta che promette di risparmiare lo spirito di Jack per dieci anni.

Allo scadere del tempo, tuttavia, si ripresenta reclamando l’anima. Il fabbro, con la stessa astuzia della prima volta, induce il demone a trasformarsi in una mela.

Infine, onde bloccare la discesa del diavolo dall’albero, incide sulla pianta una croce. Per riacquistare nuovamente la libertà, il diavolo rinuncia per sempre all’anima di Jack.

Quando questi, infine, muore, a causa dei molti peccati commessi non può salire in paradiso. Decide, quindi, di presentarsi alle porte degli inferi, ma anche il demone – a seguito della promessa fatta – lo respinge.

Ritrovandosi solo nel limbo, Jack si lamenta per il freddo. All’esclamazione del fabbro, il demone gli lancia un tizzone di fuoco che Jack posiziona all’interno di una rapa. Da quel giorno, si dice, vaga senza tregua alla ricerca di un luogo dove stare.

Insomma: il Pumpkin Day e gli altri eventi simili possiedono come denominatore comune la zucca; se l’aspetto arcano, fatto di fantasmi e misteri, è principalmente il tema cardine di ottobre, il gustoso frutto è divenuto il simbolo per antonomasia.

Un’altra celebrazione legata allo Pumpkin Day è il famoso “Thanksgiving day” meglio conosciuto come “Giorno del Ringraziamento”.

Gli esordi risalgano al lontano 1621, quando i Padri Pellegrini si riunivano per ringraziare Dio dell’aiuto profuso e dell’ottimo raccolto. Da questa consuetudine, prese avvio una ricorrenza annuale.

Tuttavia, i motivi per i quali nacque l’usanza – all’inizio prettamente a contenuto cristiano – con il tempo persero la vocazione e l’evento si tramutò in una vera e propria festività. Nel 1863, Abramo Lincoln dichiara la celebrazione del Thanksgiving Day.

Ma perché è connessa al Pumpkin Day? Per l’ingrediente principe: la zucca. In effetti, come anticipato all’inizio, oltre al famoso e predestinato tacchino, sulle tavole americane, è presente anche la Pumpkin Pie: la torta di zucca.

Considerata il simbolo dei raccolti che si effettuano a ottobre e icona “Halloweeniana”, viene realizzata appositamente per il giorno del ringraziamento (ma non disdegna di apparire anche a Natale).

Che dire: il Pumpkin Day non rappresenta solamente un’occasione importante, ma riunisce insieme più celebrazioni ed emozioni, e questo ha permesso alla tradizione di espandersi oltre i confini americani.
Pumpkin Day Giornata della zucca
Pumpkin Day Giornata della zucca – Fonte: Unsplash