Alzi la mano chi non ha mai provato disagio o avversione verso i peli superflui. Sono, difatti, uno tra gli inestetismi più contrastati, ma grazie alle innovazioni che la medicina estetica ha compiuto nel campo dell’epilazione definitiva, oggi, combatterli non è più un problema.
Il laser diodo è un’alternativa efficace agli innumerevoli tecniche legate all’epilazione definitiva. Ma di cosa si tratta, come funziona? E ancora: è risolutivo? Sveliamone i segreti.
Cos’è il laser diodo
L’introduzione lo ha anticipato: una novità nella frontiera della depilazione progressiva è il laser al diodo. Ma di cosa si tratta?
Partiamo col dire che è uno strumento per l’epilazione permanente che adotta il sistema progressivo perché, come suggerisce il termine stesso, i risultati non si ottengono subito, ma nel corso del tempo, seguendo un determinato numero di sedute che variano da soggetto a soggetto.
La spiegazione è semplice: ogni trattamento può colpire all’incirca il 10 o 20% della peluria – il diodo laser, in linea generale, è in grado di bruciare il pelo solo quando questi è nella fase “Anagen” (cioè la prima fase vitale alla quale corrispondono la formazione e la crescita della peluria).
Inoltre, tenendo in considerazione che i cicli vitali dei peli non sono sincronizzati, è necessario ricorrere a più interventi.
Ci pare opportuno, a questo punto, specificare un elemento importante.
La tecnica operata mediante epilazione laser può rimuovere i peli in ogni parte del corpo. Il vantaggio, per quanto concerne questa tipologia di intervento, risiede nell’assenza della luce pulsata – una particolare e poco efficace pratica.
Si evince un dato rilevante: per dire addio al problema che affligge tutti, ci si deve affidare ai trattamenti per l’epilazione laser a diodo. Attraverso questi procedimenti, la ricrescita dei peli diventerà un ricordo.
Laser diodo come funziona
Perfetto. L’infarinatura ci ha fatto comprendere le indicazioni base. Ma una domanda sorge spontanea: nello specifico, il laser diodo come funziona? Per non procrastinare il discorso, è utile scendere nei dettagli da subito.
Il laser diodo, in sostanza, colpisce la melanina del pelo, presente nel bulbo pilifero, tramite un fascio luminoso (luce rossa) la cui lunghezza d’onda si aggira intorno agli 808 nm.
In questo modo, riuscendo ad attraversare la pelle, viene assorbito dai pigmenti – anch’essi presenti nel bulbo pilifero.
Il principio base è proprio questo: il laser diodo attacca il bulbo pilifero con l’aiuto della fototermolisi selettiva (quando la luce, trasformandosi in calore, distrugge il follicolo del pelo). Quest’azione non compromette solo il follicolo, ma impedisce ai peli di rigenerarsi, eliminandoli in modo definitivo nel tempo.
Il laser diodo, attraverso il raggio laser, penetra in profondità arrivando fino alla radice e colpisce il bulbo pilifero. Ma perché il risultato possa definirsi permanente, sono necessarie varie sedute.
Queste differiscono a seconda di molti fattori quali: la tipologia del pelo, le fasi della nuova crescita, lo spessore, il colore, etc.
Altra componente favorevole del laser diodo: è un trattamento veloce e indolore (si percepisce solo un lieve pizzicore).
L’applicazione di un particolare gel freddo permette al dispositivo di trasferire il laser di luce – unidirezionale e monocromatico – in modo mirato sulla zona interessata, e allo stesso tempo allevia la cute limitando le irritazioni.
Durante l’intervento vengono indossati degli occhiali protettivi e la seduta dura circa 10 o 20 minuti per ogni zona da trattare.
Per garantire l’eliminazione totale della peluria superflua, è stata riscontrata una media che comprende dalle 6 alle 12 sedute.
All’inizio i trattamenti saranno ravvicinati, poi avranno cadenza mensile, infine progressivamente si diraderanno, arrivando ad essere effettuati ogni mese mezzo o due.
