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Laser diodo: come funziona il trattamento per l’epilazione definitiva e quando effettuarlo

Il laser diodo assicura un’epilazione progressivamente definitiva: ecco come funziona il trattamento e quando ricorrere a tale tecnica.

Di cosa parliamo in questo articolo

Epilazione laser diodo

È fondamentale non confondere il termine epilazione con il suo similare: depilazione. I due sostantivi, in effetti, pur assomigliandosi, comprendono procedure diverse.

L’epilazione è la tecnica utilizzata per eliminare in modo definitivo il pelo, penetrando più in profondità; mentre la depilazione rimuove la peluria solo superficialmente.

Viene naturale evidenziare un’altra differenza: quella che si interpone tra l’utilizzo del laser diodo a bassa potenza con quello a potenza elevata.

La prima tecnica, quella a bassa potenza, considerata a tutti gli effetti la più idonea soprattutto per le pelli sensibili, è utilizzata nelle zone più ampie del corpo.

La seconda, invece, quella ad elevata potenza, seppure garantisca esiti ottimali, è limitata a determinate tipologie di pelle. Se prendiamo, per esempio, quella peluria difficile da estirpare, il laser diodo ad elevata potenza non è preferibile perché causerebbe ustioni cutanee.

Con il laser diodo a bassa potenza, come si carpisce, il problema che si verifichino delle bruciature è contenuto.

Laser diodo controindicazioni

Come per ogni procedura estetica, anche il laser diodo è soggetto a controindicazioni. A tal proposito, pare scontato ma lo ricordiamo: il laser diodo non può essere assolutamente impiegato in determinate situazioni, quali: gravidanza, allattamento e casi di epilessia.

Di seguito le laser diodo controindicazioni più comuni:

  • diabete insulino dipendente (per il quale viene richiesto parere medico);
  • individui aventi protesi metalliche, elettriche o acustiche;
  • i portatori di pacemaker;
  • persone soggette a patologie dermatologiche infiammatorie;
  • in presenza di infezioni o danneggiamento della cute, herpes simplex ripetitivo.

E ancora: laddove vi siano neoplasie; varici aventi dimensioni importanti; per chi fa uso della pillola antifecondativa (perché in alcuni casi macchia la pelle); nel periodo delle mestruazioni (perché vi è una maggiore percezione e sensibilità al dolore).

Inoltre si possono verificare controindicazioni anche per quelle tipologie di persone trattate con farmaci foto-sensibilizzanti, e per le pelli che hanno un’eccessiva abbronzatura (in questo caso sarà necessario attendere almeno 5 giorni).

Laser diodo cosa fare prima?

Per prima cosa è basilare scegliere un professionista esperto perché non solo indicherà, con attenzione, l’iter da seguire, ma valuterà attraverso l’anamnesi del pelo tutte quelle caratteristiche fisiche indispensabili alla riuscita dell’epilazione.

Questa valutazione, di prassi, viene eseguita durante il primo incontro, al seguito della quale, lo specialista sarà in grado di elargire tutte le informazioni necessarie alle quali attenersi, in vista della preparazione alla procedura.

Ma entrando nello specifico: laser diodo cosa fare prima? Solitamente viene chiesto al soggetto di non rimuovere i peli dalla radice (proibite cerette, pinzette o prodotti similari). Non è consentito neppure l’utilizzo del guanto di crine, né decoloranti. 

Devono essere sospese, nei 30 giorni antecedenti l’operazione, tutte quelle soluzioni contenenti acido glicolico, fitico e salicilico.

Inoltre, deve essere bandita l’assunzione di farmaci foto-sensibilizzanti perché, come riportato nelle controindicazioni, potrebbe generare reazioni sgradevoli alla pelle (va da sé che se la terapia non può essere interrotta, l’epilazione al laser diodo non verrà effettuata).

Se si adoperano creme autoabbronzanti, queste devono essere eliminate almeno una settimana prima dell’intervento. Lo stesso per l’esposizione solare o per le lampade UV, bagno turco o sauna (perché fonti di calore).

Infine, vengono sconsigliati, oltre all’uso di prodotti a base alcolica e profumi applicati all’area interessata all’epilazione, anche gli esfolianti o il peeling, almeno nei due giorni precedenti l’operazione al laser diodo.

Per chi possiede cicatrici o tatuaggi, non ci sono problemi, perché durante la procedura saranno coperti dall’operatore tramite un’apposita matita bianca.

Laser diodo come funziona
Laser diodo come funziona – Fonte: IStock

Migliori prodotti da utilizzare dopo il laser diodo

Dopo essersi sottoposti al trattamento con laser diodo, la cute potrebbe essere interessata da arrossamenti, a volte edemi, soprattutto nella zona dei follicoli piliferi. Quali prodotti consigliare per alleviare questo disturbo (che può perdurare fino a 5 giorni)?

I prodotti lenitivi all’aloe vera, all’ossido di zinco o alla calendula, nemmeno a dirlo, sono un ottimo aiuto, non solo per l’effetto balsamico che esercitano, ma anche per limitare il rischio di depigmentazione o iperpigmentazione (rischio verificabile per quelle persone con la pelle scura) della zona trattata.

Un esempio di lenitivo è il gel Aloe vera Satin Naturel. Questa crema gel unisce elementi nutrienti all’effetto idratante. Non solo, la presenza di Acemannano (componente naturale dell’aloe) fornisce sostanze vitali alla pelle.

Altro esempio è la crema idratante della Cetaphil. Questa particolare composizione non solo aiuta a mantenere la barriera protettiva della pelle, ma la reidrata nei casi in cui si è stati sottoposti a trattamenti dermatologici.

La linea post epilazione Più Green DFT propone una soluzione efficace: la crema lenitiva Soave contenente l’estratto glicolico di edera e calendula che rallenta la ricrescita del pelo.

La sua funzione, tuttavia, è più estesa. In effetti, la crema in oggetto, oltre alla capacità di lenire la pelle dai traumi subiti, protegge la cute dai raggi solari UV, permettendo l’esposizione dal primo giorno dopo l’epilazione.

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Laser diodo funziona? Opinioni e considerazioni finali

Il laser diodo, lo abbiamo approfondito, è un trattamento mirato alla Eumelanina e per tale ragione colpisce in modo efficace i peli scuri. Come si è detto, elimina progressivamente la peluria superflua, raggiungendo risultati permanenti di tutto rispetto.

Poiché sfrutta un raggio di luce che possiede una lunghezza d’onda capace di penetrare in profondità, è in grado di colpire solo il bulbo pilifero senza creare danni alla cute intorno.

Il risultato ottenuto è pari all’80% di diradamento del pelo, mentre il 20% restante è rappresentato da una sottile peluria. Percentuali, queste, molto rassicuranti che vanno ad attribuire validità al trattamento.

Seppure rientri in quelle procedure con esito positivo – per la maggiore dei casi – può limitare la sua capacità funzionale per alcune tipologie di peli: biondi, bianchi e rossi.

Gli effetti desiderati possono variare – e a volte non riuscire – anche in base al fototipo (la pelle chiara, è riscontrato, reagisce in maggior misura rispetto a quella scura), all’età del soggetto e all’area interessata.

Ergo: il laser diodo funziona? Diventa complicato poter dare, di primo acchito, giudizi positivi o negativi. Questi, infatti, come sopra descritto, vanno considerati in base a molti fattori. Tuttavia, la stima sopra riportata presenta conferme positive in fatto di funzionalità

Altro punto da valutare per determinarne l’efficacia è l’iter che segue il trattamento: se inferiore ai 18 mesi non è in grado di trattare tutta la zona interessata e di conseguenza garantire un’epilazione definitiva.

Concludendo, ricordiamo la considerazione riportata nei paragrafi precedenti e relativa al laser diodo ad elevata potenza. Come già accennato, in alcuni casi e in base alla tipologia della pelle, è sconsigliato l’utilizzo perché potrebbe provocare ustioni alla pelle.