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Secondhand Wardrobe Week: app e pagine IG dedicate all’usato e al vintage

Secondhand Wardrobe Week è l’occasione per fare acquisti in maniera sostenibile e mettere in vendita gli abiti che non indossi più. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Hola Spinkers! La moda vintage negli ultimi anni ha conquistato praticamente tutti e a risentire di questa tendenza sono proprio i giovanissimi della Generazione Z.

Cosa spinge ad acquistare un capo usato anziché uno nuovo? Anzitutto la voglia e il bisogno di risparmiare ma anche il desiderio di fare qualcosa per il nostro pianeta.

Acquistando abbigliamento usato allunghiamo la vita di capi esistenti, evitando così di immettere sul mercato nuovi beni.

Ogni anno vengono buttati via milioni di abiti usati ancora in buone condizioni, solo perché non calzano più. Perché non dare un nuovo proprietario a questi capi?

A te non stanno più ma potrebbero andare bene a qualcun altro, con la possibilità di guadagnare qualche euro dalla vendita. 

Secondhand Wardrobe Week di che si tratta


Con questo scopo è stata istituita la Secondhand Wardrobe Week, un evento che si celebra in tutto il mondo e invita a tirare fuori dall’armadio i capi che non indossi più e metterli in vendita, dando loro una seconda possibilità e facendo felice gli amanti dell’abbigliamento vintage.

Se poi sei brava con l’ago e il filo, puoi provare a trasformare i tuoi capi, magari aggiungendo qualche ricamo e rifinitura.

Nel 2022 la Secondhand Wardrobe Week cade la prima settimana di Febbraio, dal 6 al 12 per la precisione. Sei pronta a scoprire tutto su questo evento così particolare? Continua a leggere e finalmente potrai saprai anche tu come dare una seconda vita a quello che non metti più.

Secondhand Wardrobe Week significato

Forse non sai che la compravendita di abiti di seconda mano inizia a diffondersi già nel XVII secolo, quando i mercanti giravano l’Europa acquistando e vendendo capi usati, accumulando fior di quattrini.

A Venezia, poi, le cortigiane sfoggiavano sfarzosi vestiti, prendendoli a noleggio o acquistandoli da noti commercianti, non potendo permettersi abiti nuovi e non volendo rinunciare ad apparire più ricche di quanto in realtà non lo fossero.

Nei secoli successivi, in famiglia indossare i capi usati dal fratello o dalla sorella maggiore divenne una tradizione molto diffusa tra tutti i ceti sociali, non solo per quelli meno abbienti.

I borghesi, però, avendo maggiore potere di acquisto, facevano aggiustare i capi ereditati adeguandoli alle mode del momento.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il prezzo competitivo dei tessuti non ha impedito la diffusione del commercio di abiti usati, soprattutto per la rivendita nei paesi in via di sviluppo.

In poco tempo il numero degli amanti dell’abbigliamento di seconda mano è cresciuto sempre di più, in netta contrapposizione ai sostenitori  della cosiddetta fast fashion e all’idea che solo il nuovo sia trendy.

Dal 2017 è stata istituita un’intera settimana dedicata all’abbigliamento e alla vendita second hand, ovvero la National Secondhand Wardrobe, diventata occasione per rinnovare il proprio guardaroba, allungare la vita a capi già esistenti e fare acquisti in maniera ecosostenibile

Nell’economia odierna, non solo i negozi second hand sono diventati popolari ma anche lo shopping online dell’usato, numerose aziende offrono l’opportunità di rivendere i propri vestiti, consentendo di scoprire piccoli brand specializzati in abbigliamento ecologico proveniente da fonti etiche.

La National Secondhand Wardrobe Week dà la possibilità agli amanti del vintage e del lusso di trovare abiti e accessori senza spendere una fortuna.        

Secondhand Wardrobe Week
Secondhand Wardrobe Week – Fonte: Stock