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Coppetta mestruale: come vivere il ciclo in maniera pratica e sostenibile

La coppetta mestruale è una valida alternativa agli assorbenti interni: ecco di che si tratta, come si utilizza e quali sono i vantaggi e i benefici che è in grado di restituire.

Hola Spinkers! Le mestruazioni sono quel periodo, nell’arco dell’anno, di cui tutte noi ne faremmo volentieri a meno. Eppure, come si suol dire, ci toccano!

Inutile recriminare o perdere tempo in brontolii, l’unica cosa da fare, nel limite del possibile, è cercare di alleviare i vari fastidi che ne derivano.

Ognuna di noi ha le proprie abitudini e preferenze: chi si crogiola sul divano nei primi giorni, chi affronta l’evento all’Indiana Jones, chi rinuncia ad uscire e chi non salta neppure una lezione di nuoto. Insomma, consigliare un vademecum che possa calzare per tutte, è davvero impossibile.

Se poi trattiamo il tema assorbenti, ecco, lì si apre un mondo. Ci sono donne che utilizzano solo quelli interni, altre che preferiscono la comodità di uno esterno. La scelta, poi, dipende molto dalle situazioni quotidiane: lavoro, casa, vita sociale, sport.

Tornando all’esempio sopra descritto, chi pratica il nuoto predilige – per ovvie ragioni – i tamponi, mentre in casa può decisamente optare per un assorbente classico. Insomma: ad ognuna il suo.

Un’alternativa valida agli assorbenti interni, è la coppetta mestruale. Se vi state chiedendo di cosa sto parlando, continuate a leggere l’articolo, chissà che possa ritornarvi utile!

Cos’è la coppetta mestruale

Lo abbiamo accennato: la coppetta mestruale è un’opzione ai soliti assorbenti interni. È un piccolo contenitore, realizzato in silicone o lattice, che viene inserito all’interno della vagina durante le mestruazioni, proprio come si farebbe con i tamponi interni.

A differenza di questi ultimi, tuttavia, la coppetta mestruale non assorbe il flusso di sangue, ma al contrario, lo raccoglie.

Avete presente il diaframma? Perfetto. La coppetta mestruale ricopre la cervice proprio come il famoso contraccettivo, seppure compia un’azione diversa da quella anticoncezionale. Infatti, non offre alcuna protezione: né da una gravidanza indesiderata né da una malattia trasmissibile a livello sessuale.

Il prodotto in questione non sembra il prediletto dalle donne, anche se, dalla sua ideazione ad oggi, ha trovato molti più consensi, e per l’aspetto economico che lo contraddistingue e per quello ecologico.

Sia per quanto concerne il primo (economico) che il secondo (ecologico) punto, è palese: l’uso della coppetta mestruale è limitato al riciclo perché viene più volte svuotata dal flusso sanguigno raccolto, pulita e reinserita.

Questa peculiarità la rende economica (non ne servono molte come gli assorbenti) e attenta all’ambiente (produce una minima quantità di rifiuti).

Chi ha inventato la coppetta mestruale

Ma, a questo punto sorge spontanea una domanda: chi ha inventato la coppetta mestruale? L’ideatrice – la definiremmo genio della lampada (non ce ne voglia) – è Chalmers Leona, un’attrice americana interessata ad unire l’utile al dilettevole: praticità, risparmio economico e tutela ecologica. Non solo. Leona aveva anche il desiderio di “rivalutare” la fase mestruale ridonandole dignità.

Purtroppo, all’epoca dei fatti – 1937 – la sua stravagante idea – denominata la “Tassette” – non venne apprezzata. In primis perché i tempi richiedevano una determinata morale e un certo buoncostume molto ristretti.

In effetti, termini come vagina erano out e l’inserimento di qualcosa all’interno dell’organismo era considerato assolutamente scandaloso. Inoltre, dal punto di visa imprenditoriale, la coppetta mestruale – data la sua caratteristica del riutilizzo – non garantiva investimenti proficui e a lungo termine.

Il successo non ebbe sequel neppure negli anni successivi perché, a causa della guerra, era difficile reperire la materia prima con la quale produrre la coppetta mestruale.

Anche se, nel corso del tempo, la coppetta mestruale cambia nome più volte (Tassaway), è negli anni ’80 che la sua popolarità inizia a crescere in tutto il mondo, e con essa anche la propria “Brand Identity”.

Coppetta mestruale di che si tratta
Coppetta mestruale di che si tratta – Fonte: IStock